La storia della nostra azienda inizia nel 2003 dal desiderio di creare un’impresa genuina e innovativa in un territorio che produce vino da più di duemila anni. Una rivoluzione nello stile di vita per una famiglia, ma anche la riscoperta delle cose importanti nella quotidianità di una sfida. In questa piccola tenuta di fronte al mare, alle pendici del Vulcano Laziale, tra le colline dei Castelli Romani, sotto la guida dell’enologo Luca D’Attoma abbiamo creato un’azienda che unisce tradizione e innovazione. La lavorazione e la produzione, dall’acino alla bottiglia, sono fatte da noi, sulla nostra terra.
Crediamo nella ricerca della qualità a tutti i costi, per questo ci impegniamo nella creazione di prodotti buoni, utilizzando le migliori risorse della tecnologia e rispettando la nostra materia prima: la terra. Amare il territorio significa prima di tutto proteggerlo. Fin dall’inizio, quindi, la scelta del metodo biologico è stata la via più “naturale” da intraprendere per valorizzare i nostri prodotti e i nostri vigneti. L’agricoltura biologica rispetta l’ambiente, il suolo e preserva la biodiversità promuovendo l’uso di prodotti di origine organica e di tecniche meccaniche.
Abbiamo progettato la nostra cantina in funzione della produzione di energia fotovoltaica: 40 kW di elettricità per compensare le lavorazioni e la produzione del freddo. Abbiamo scelto di utilizzare bottiglie leggere per limitare il più possibile l’inquinamento: meno vetro significa meno energia per produrlo e trasportarlo. Il vino ha bisogno di poco vetro per mantenersi ed essere immagazzinato, tutto il resto lo abbiamo eliminato.
LA VIGNA
La qualità del vino nasce nella vigna: qui, come in cantina, il metodo biologico ci restituisce dei prodotti più ricchi e raffinati grazie all’eliminazione o riduzione delle sostanze utilizzate per proteggere le viti. La graduale sostituzione di zolfo e rame con estratti di alghe marine ci ha consentito di ridurre significativamente l’apporto di due sostanze che, a lungo andare, si accumulano nel terreno. Abbiamo introdotto il metodo di potatura ramificata per preparare la vite a difendersi dalle malattie del legno e a svilupparsi omogeneamente lungo il filare. L’allevamento a guyot e la potatura verde aiutano la naturale autodifesa della vigna, riducendo la necessità di sostanze artificiali.
LA CANTINA
Se il prodotto naturale dell’uva è l’aceto, intervenendo in questa trasformazione spontanea l’uomo ha trovato il modo di creare un prodotto artificiale che racchiude e arricchisce i profumi e i sapori della terra: il vino.
La rottura della buccia determina l’inizio della fermentazione e la dispersione delle proprietà organolettiche, per questo deve avvenire in un ambiente protetto e pulito. La raccolta delle uve a mano in piccole cassette previene la rottura dell’acino in campagna evitando che in cantina arrivi del mosto inquinato. Con l’aiuto delle basse temperature e dell’anidride carbonica manteniamo intatte le caratteristiche organolettiche dell’uva durante tutte le fasi della lavorazione. Gli acini selezionati vengono inviati alla pressa soffice, dove il mosto fiore estratto è circa il 53% della massa iniziale. Dall’estrazione del mosto fiore in poi tutti i processi avvengono in assenza di ossigeno e a temperatura controllata. La chiarifica del mosto con l’uso di bentonite fa precipitare le fecce più grossolane. La fermentazione avviene in vasche di cemento, che mantengono naturalmente la temperatura intorno ai 14°C. La fermentazione inizia inoculando lieviti selezionati certificati bio che si attivano a 10° C. A processo ultimato, si trasferisce una parte del vino in contenitori inox, una parte in cemento e il restante in botti di rovere da 10 ettolitri. L’aggiunta dei solfiti avviene durante i travasi, ma riusciamo a mantenerne la quantità totale molto bassa grazie all’uso sapiente e attento del freddo.